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4. EFFETTI COLLATERALI DEGLI ANTIDEPRESSIVI

23/02/2020 21:22

Dr.ssa Gaia Guggeri

psicofarmaci, antidepressivi, effetti collaterali, Antidepressivi, SSRI, NRI, NASSa, TCA, NARI, Allungamento QTc, Nausea,

4. EFFETTI COLLATERALI DEGLI ANTIDEPRESSIVI

Come vediamo, ogni farmaco, così come anche i fitoterapici, possedendouna struttura molecolare, va ad interferire con il nostro organismo, dandobenefici ef

pillole2jpgOra vi faccio un gioco. Provate a indovinare a quali farmaci si


riferiscono i seguenti foglietti illustrativi.


 


1) Controindicazioni:


Ipersensibilità al ...?..... o agli eccipienti. Soggetti di età inferiore ai 15


anni. Pazienti affetti da grave anemia emolitica. Grave insufficienza


epatocellulare. Precauzioni d’uso: Nei casi rari di reazione allergiche,


la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituita idoneo


trattamento [...] Dosi elevate o prolungate possono provocare una epatopatia ed


alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi, perciò


la somministrazione nei soggetti con insufficienza renale o epatica di grado


lieve o moderato e nei pazienti affetti da S. di Gilbert deve essere effettuata


solo se effettivamente necessario e sotto il diretto controllo medico. Durante


il trattamento con..?.. prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare


che non contenga lo stesso principio attivo, perché se il ..... è assunto a


dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Prima di associare


qualsiasi altro farmaco contattare il medico (vedi interazioni).


 


2) Controindicazioni: non prenda...?....   se è allergico a (principio attivo) o agli


eccipienti;   se ha avuto una reazione allergica grave a


qualsiasi (classe farmacologica). Questo può includere una


eruzione cutanea o un gonfiore del


viso o del collo;   se ha avuto problemi al fegato o ittero quando


ha preso un...(classe farmacologica). Precauzioni: parli col medico o il


farmacista prima di prendere questo medicinale se lei:   ha la mononucleosi infettiva;   è stato in trattamento per problemi al fegato


o ai reni;   non urina in modo regolare; Effetti


indesiderati gravi: reazioni allergiche, convulsioni e infiammazioni


all’intestino. Guida di veicoli e utilizzo di macchinari: ...?.... può


avere degli effetti indesiderati ed i sintomi possono renderla inadatta a


guidare veicoli. Non guidi veicoli o utilizzi macchinari a meno che non si


senta meglio.


 


3) Controindicazioni: NON


prenda.....   se è allergico al..?.., al sodio bicarbonato,


al calcio carbonato o a uno qualsiasi degli altri componenti di questo


medicinale;   se ha insufficienza ai reni;   se sta prendendo le tetracicline;   se ha preso o dovrà prendere altri medicinali


entro 1-2 ore dall’impiego di..?...Precauzioni d’uso: faccia attenzione:


  se ha una


grave insufficienza renale perché l’uso di...?... per lungo tempo può aumentare


i livelli di magnesio nel sangue e causare malattie del cervello o


peggioramento della fragilità delle ossa in seguito a dialisi;   se sta seguendo una dieta a basso contenuto di


sodio, perché ..?.... contiene Sali di sodio.


 


4) Controindicazioni: Non


prenda...?....• se è allergico a...?... o ad uno qualsiasi degli altri


componenti di questo medicinale • se prende altri medicinali che appartengono


ad un gruppo chiamato inibitori delle monoammino ossidasi (MAO inibitori),


inclusi selegilina (trattamento del morbo di Parkinson), moclobemide (trattamento


della depressione) e linezolid (un antibiotico).• se soffre di aritmia


congenita o ha avuto un episodio di aritmia (rilevato all’ECG, un esame per


valutare la funzionalità del suo cuore). • se prende delle medicine per


problemi di ritmo cardiaco o che possono influenzare il ritmo del. Avvertenze


e precauzioni: si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere...?....


Informi il medico se ha qualche altra affezione o malattia, poiché il medico


può doverla prendere in considerazione. In particolare, informi il medico: • se


soffre di epilessia [...] • se soffre di ridotta funzionalità del fegato o dei


reni. Il medico può dover aggiustare il dosaggio. • se soffre di diabete. Il


trattamento con ...?... può alterare il controllo glicemico. Può rendersi


necessario un aggiustamento della dose dell’insulina e/o degli ipoglicemizzanti


orali. • se il suo livello di sodio nel sangue è ridotto. • se ha una


predisposizione al sanguinamento o alla facile formazione di lividi. • se sta


seguendo una terapia elettroconvulsiva. • se soffre di malattia coronarica


cardiaca. • se soffre o ha sofferto di problemi al cuore o ha avuto


recentemente un attacco di cuore. • se ha una bassa frequenza cardiaca a riposo


e/o se pensa che il suo organismo possa aver subito una grande perdita di sali


in seguito a diarrea e vomito intensi e prolungati o all’uso di diuretici


(compresse che favoriscono la diuresi ) • se avverte un battito cardiaco veloce


o irregolare, svenimento, collasso o capogiri quando si alza in piedi, che possono


indicare una irregolarità della frequenza cardiaca • se ha o ha avuto in


passato problemi agli occhi, come alcuni tipi di glaucoma (aumento della


pressione nell’occhio).


Tutti e 4 questi farmaci hanno diverse interazioni con altre medicine ed


è sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.


 


Con questi effetti collaterali e precauzioni, li prendereste? Eppure sono


certa che ognuno di voi li ha assunti almeno una volta nella vita, senza alcuna


preoccupazione. Avete indovinato? Sono la Tachipirna (analgesico antinfiammatorio),


L’ Augmentin (antibiotico Acido Clavulonico e Penicillina) e la Magnesia


Bisurata aromatic (comune antiacido venduto anche nei supermercati). L’ultimo


farmaco è l’Escitalopram, un SSRI.


Come vediamo, ogni farmaco, così come anche i fitoterapici, possedendo


una struttura molecolare, va ad interferire con il nostro organismo, dando


benefici effetti ma anche la possibilità di effetti collaterali. Eppure a


nessuno di noi verrebbe in mente di non prendere la Tachipirina quando abbiamo


la febbre alta o l’antibiotico se avessimo una polmonite. Il medico valuterà,


sulla base del rischio-beneficio e sulla base della dose minima efficace, se è


il caso di prescrivere o meno un farmaco. Lo stesso vale per gli


antidepressivi.


 


QUALI SONO ALLORA


I PRINCIPALI EFFETTI COLLATERALI DEGLI ANTIDEPRESSIVI?


 


Tra gli


effetti collaterali più comuni associati agli SSRI e agli SNRI


troviamo:


 


Tra gli effetti collaterali più comuni associati ai Triclici troviamo:


Tra gli effetti collaterali più comuni associati agli Anti-MAO


troviamo:


 


Gli IMAO (inibitori della monoamino ossidasi) sono un vecchio tipo di


antidepressivo che viene prescritto sempre più raramente e solo da specialisti,


in quanto potenzialmente causa di effetti collaterali anche gravi come la


Sindrome serotoninergica, caratterizzata da agitazione e


contrazioni muscolari, aumento della sudorazione, tremore, confusione, allucinazioni, febbre, convulsioni,


brusche alterazioni del battito cardiaco (aritmie) e svenimento.


 


Allungamento tratto


QTc


La proprietà degli antidepressivi di un aumento del QTc, cioè una


anomalia all’ECG che favorirebbe l’insorgenza di aritmie, è stata notevolmente


ridimensionata negli ultimi studi. Citalopram e altri due antidepressivi sono


risultati associati a un prolungamento dell'intervallo QT corretto, un marker


di aumento del rischio di aritmia ventricolare, in uno studio


osservazionale uscito sul British Medical Journal. Gli autori, guidati da


Roy Perlis, del Massachusetts General Hospital di Boston, scrivono che il loro


studio, per sua natura, non ha potuto rispondere alla domanda se i pazienti ai


quali vengono prescritti antidepressivi di routine dovrebbero fare un


elettrocardiogramma prima e/o dopo l'inizio del trattamento. Tuttavia,


sottolineano, i loro risultati suggeriscono che ci sono differenze di rischio


nella diverse classi di cui è bene tenere conto al momento della scelta del


trattamento. Citalopram, in particolare, era già stato oggetto di un allarme


diramato nell’agosto 2011 dalla Food and Drug Administration in cui si diceva


che vi era un’associazione tra i dosaggi più alti del farmaco e un


prolungamento dell'intervallo QT e torsioni di punta. L'agenzia aveva fissato


in 40 mg la dose massima giornaliera e aveva fatto inserire la sindrome


congenita del QT lungo tra le controindicazioni. L’Fda ha poi chiarito meglio


la questione, rimuovendo tale controindicazione, ma affermando che il farmaco


non è raccomandato in questa popolazione di pazienti e ha inoltre fissato in 20


mg la dose massima giornaliera per alcuni gruppi di pazienti, tra cui i soggetti


al di sopra dei 60 anni e quelli in terapia con un inibitore del citocromo


P4502C19.


Altri autori, invece, hanno stabilito un nesso tra cuore e depressione:


la depressione aumenterebbe il rischio di mal di cuore, il mal di cuore tante


volte scatena la depressione. In questo abbinamento negativo sono finiti sotto


inchiesta anche gli antidepressivi: e se fosse colpa loro l’aumento del rischio


di malattie cardiovascolari come infarto, aritmia, ictus o Tia (attacco


ischemico transitorio)? Ora uno studio pubblicato sul British Medical Journal e


condotto dall’Università di Nottingham, ha svolto un’indagine retrospettiva su


240 mila pazienti di età 20-64 anni che avevano avuto una diagnosi di


depressione tra il 2000 e il 2011. E li hanno seguiti per cinque anni dalla


prima diagnosi controllando le terapie antidepressive seguite e registrando i


casi verificatesi di aritmia, infarto, ictus o attacco ischemico transitorio. Fatti


i necessari incroci e confronti dei dati, i ricercatori britannici non hanno


trovato nessuna associazione tra l’assunzione degli inibitori selettivi della


ricaptazione della serotonina (SSRI) e i problemi cardiovascolari sotto esame.


Anzi, hanno rilevato segnali di un possibile diminuito rischio di aritmie e di


infarti del miocardio. In particolare il Citalopram, uno dei più usati SSRI,


che negli elettrocardiogrammi era parso associato a un prolungamento del


cosiddetto intervallo Qt, non è però risultato causa di nessuna aritmia.


Nemmeno ad alte dosi, da intendersi come 40 mg o più al giorno. Tuttavia,


avvertono i ricercatori, pochissimi dei pazienti sotto esame assumeva questi


dosaggi, per cui il dato ricavato non è da ritenersi significativo. Diverso il


discorso per i triciclici, i primi e tuttora molto validi antidepressivi con i


quali il rischio di aritmia aumenta nei primi 28 giorni di assunzione. Quindi


sembra assolto il Citalopram. Il professor Andrea Fagiolini, ordinario di


psichiatria dell’Università di Siena, afferma che questa ricerca fa chiarezza


sul nesso tra antidepressivi e malattie cardiovascolari. La depressione può


essere causa oppure effetto delle patologie cardiovascolari. Chi subisce


un infarto e poi va in depressione, se non curato ha un netto rischio


di morire entro sei mesi. Per cui l’azione degli antidepressivi è fondamentale,


superiore a eventuali rischi, che in questo studio si vede essere molto bassi


per non dire inesistenti. Anzi, appare che gli antidepressivi Ssri


riescono probabilmente a prevenire eventi cardiovascolari. Il rapporto


rischi/benefici risulta nettamente positivo. Sui triciclici il


discorso è diverso, in quanto questa correlazione è stata verificata e possono


essere usati solo con i pazienti senza problemi cardiologici.


BMJ 2016 ; 352: i1350


 


 


Vi siete chiariti un po’ le idee? Ci sono ancora dei dubbi? Allora vi


aspetto al prossimo post, dove riporto le più comuni domande fatte dai pazienti


sulla depressione.


     Iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi di Como n° 4981  -   Iscritta all'Albo degli Psicoterapeuti di Como

P. IVA n°03399270135

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