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3 ANTIDEPRESSIVI: COME AGISCONO, PER COSA SI UTILIZZANO, QUALI SONO?

23/02/2020 20:53

Dr.ssa Gaia Guggeri

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3 ANTIDEPRESSIVI: COME AGISCONO, PER COSA SI UTILIZZANO, QUALI SONO?

Gli antidepressivi hanno assunto un ruolo sempre più importante indiversi disturbi psichiatrici, da soli o in associazione ad altri farmaci.Si suddividono



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Gli psicofarmaci in generale agiscono interferendo con il meccanismo


che abbiamo descritto in diversi modi:


  • aumentano gli effetti inibitori del GABA legandosi a un suo specifico recettore (GABA-A). E’ il caso degli ansiolitici a base di benzodiazepine.
  • inibiscono selettivamente la ricaptazione della serotonina, di fatto aumentandone la disponibilità a livello sinaptico. E’ il caso degli antidepressivi SSRI (Inibitori della ricaptazione della serotonina)
  • sollecitano la produzione di serotonina, noradrenalina e della dopamina. E’ il caso degli antidepressivi triciclici.
  • aumentano la disponibilità dei neurotrasmettitori eccitatori attraverso l’inibizione di alcuni enzimi (chiamati monoaminoossidasi) che, come dice il nome stesso, li inattivano per ossidazione. E’ il caso degli antidepressivi anti MAO
  • Inibiscono la produzione di dopamina bloccando o riducendo il numero dei recettori post-sinaptici sensibili a questo neurotrasmettitore. E’ il caso degli antipsicotici.

 


PER CHE COSA SI


USANO GLI ANTIDEPRESSIVI?


Gli antidepressivi hanno assunto un ruolo sempre più importante in


diversi disturbi psichiatrici, da soli o in associazione ad altri farmaci.


Oltre che per la Depressione da moderata a severa, hanno impiego nei


Disturbi d’Ansia severa e negli attacchi di panico, nel Disturbo


ossessivo-compulsivo, nel Dolore cronico, nei Disturbi alimentari,


nel Disturbo post-traumatico da stress.


 


QUANTI TIPI DI ANTIDEPRESSIVI


ESISTONO?


Gli antidepressivi si suddividono in classi, in base al loro meccanismo


d’azione. Ricordate che, anche se gli antidepressivi appartengono ad una stessa


classe, avendo una struttura molecolare tra loro differente, non sono uguali. Ciò


significa che se un paziente non risponde ad un antidepressivo, non possa avere


una buona risposta con un altro, anche appartenente alla medesima categoria.


 



  • ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI (TCA)

Questi


farmaci furono i primi veri e propri antidepressivi ad essere scoperti. I TCA


inibiscono il reuptake sia della serotonina che della noradrenalina. Tuttavia,


questi farmaci provocano molti effetti collaterali, poiché inibiscono anche


altri sistemi dell'organismo (in particolare, hanno un’azione anticolinergica e


antistaminica). Fanno parte di questa classe di farmaci l'amitriptilina,


l'imipramina, la clomipramina, la nortriptilina, la desipramina e


l'amoxapina.


 



  • INIBITORI SELETTIVI DEL REUPTAKE DISEROTONINA (SSRI)

Gli SSRI si legano selettivamente al SERT, inibendo così il reuptake di


serotonina. A differenza dei TCA non bloccano i recettori muscarinici,


adrenergici e serotoninergici e, soprattutto, non sono cardiotossici. Appartengono


a questa classe di farmaci la fluoxetina, la fluvoxamina, il citalopram, l'escitalopram, la sertralina e


la paroxetina.


 



  • INIBITORI DEL REUPTAKE DINORADRENALINA E SEROTONINA (NSRI)

Come dice il nome stesso, questi farmaci inibiscono il reuptake sia della


serotonina sia della noradrenalina, legandosi ai recettori SERT e NET. In un certo senso, i TCA possono essere


considerati i precursori di questa classe di antidepressivi. Tuttavia, gli NSRI


- a differenza dei loro precursori triciclici - non bloccano altri


neurorecettori e, perciò, presentano meno effetti collaterali. Appartengono a


questa classe di farmaci la duloxetina e


la venlafaxina.





  • INIBITORISELETTIVI DEL REUPTAKE DELLA NORADRENALINA (NARI)

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina si legano


selettivamente al recettore NET, favorendo così una maggior permanenza


del neurotrasmettitore nello


spazio intersinaptico.


A questa classe di farmaci appartiene la reboxetina.



  •  MODULATORI DELLA TRASMISSIONESEROTONINERGICA (SARI)

I farmaci appartenenti a questa classe esplicano la loro azione


antidepressiva potenziando la trasmissione serotoninergica attraverso


l'antagonismo nei confronti dei recettori serotoninergici 5-HT2 e


attraverso una debole inibizione del reuptake dello stesso neurotrasmettitore.


Fanno parte di questa categoria di farmaci il trazodone e


il nefazodone.


 



  • MODULATORI DELLA TRASMISSIONENORADRENERGICA E SEROTONINERGICA (NASSA)

Questa categoria di farmaci svolge la propria azione antidepressiva


antagonizzando i recettori adrenergici α2 e


antagonizzando i recettori della serotonina 5-HT2 o 5-HT3.


Appartiene a questa classe di farmaci la mirtazapina.


 



  • INIBITORIDEL REUPTAKE DI DOPAMINA E NORADRENALINA (DNRI)

Questi farmaci inibiscono selettivamente il reuptake di dopamina e - in


misura minore - quello di noradrenalina. Possono anche esercitare una blanda


inibizione del reuptake di serotonina.


A questa categoria di farmaci appartiene il bupropione, un


farmaco impiegato - oltre che nel trattamento della depressione maggiore -


anche nella terapia per la dissuefazione del fumo.


 


INIBITORI DELLE MONOAMMINO OSSIDASI


(IMAO)


Questi farmaci agiscono inibendo particolari tipi di enzimi, detti


monoammino ossidasi e deputati al metabolismo dei neurotrasmettitori


(monoamine). Si conoscono due forme delle MAO, le MAO-A e le MAO-B. I farmaci


impiegati nel trattamento della depressione sono inibitori non selettivi delle


MAO - come fenelzina e tranilcipromina - e


inibitori selettivi delle MAO-A, come la moclobemide.


Gli inibitori selettivi delle MAO-B vengono, invece, utilizzati soprattutto


nella terapia del Morbo di Parkinson.


 


Proprio per


il loro meccanismo d’azione, è importantissimo ricordare che gli antidepressivi


non hanno un effetto immediato, ma necessitano di un tempo che varia tra le 2 e


le 6 settimane perché possa espletare il suo effetto antidepressivo. Il tempo


indicato è puramente indicativo, ed è il risultato di medie matematiche


effettuate nei vari studi clinici. Ricordiamoci che ogni persona è a se stante.


Questo significa che per alcune persone i tempi possono essere anche più lunghi


e ciò può dipendere da diversi fattori, il primo dei quali è la velocità di


metabolizzazione.


 


CHI PUO’


PRESCRIVERLI?


Gli psicofarmaci vengono prescritti dai medici e/o dallo specialista


psichiatra (alcuni richiedono piani terapeutici specifici). Lo psicologo


psicoterapeuta non può prescrivere psicofarmaci, ma è possibile che ritenga


opportuno affiancare alla psicoterapia un supporto psicofarmacologico, inviando


il paziente alla consulenza con lo specialista psichiatra. Da quel momento in


poi psichiatra e psicoterapeuta collaborano costantemente tra loro per tutta la


durata del trattamento.


 


Certamente, come tutti i farmaci, anche gli antidepressivi presentano


degli effetti collaterali. Ma ne parleremo più approfondimento nel prossimo


post.... Seguitemi al prossimo appuntamento!


 


 


     Iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi di Como n° 4981  -   Iscritta all'Albo degli Psicoterapeuti di Como

P. IVA n°03399270135

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